Un medico che non si vaccina è come un prete che non crede!

Un prete, non può durante la Messa, dire che non crede in Dio. Un medico che non si vaccina è un prete che non crede. Negli ultimi giorni ho sentito miei “colleghi” dire che nell’obbligo della vaccinazione “non c’è niente di etico e manca il rispetto delle norme costituzionali” ed ancora “non si può obbligare nessuno, prima che dottori siamo persone e la libertà di scelta vale anche per noi”.

Ebbene, non è vero che prima che dottori siamo persone perché, in questo momento storico così tragico, siamo prima di tutto dottori! “Siamo gli officianti eletti di una professione sacra dove si può anche morire per salvare la vita di un altro e lo si può fare in un modo invisibile e antieroico giorno dopo giorno, notte dopo notte, guardia dopo guardia, di un male oscuro” (G. Bronzetti).

La libertà di scelta non c’entra niente! Ci sarà un futuro, solo quando avremo vaccinato la maggior parte di noi. Nessuno è più libero di chi rispetta il lavoro per cui ha giurato. Siamo dottori e come tali dobbiamo comportarci: chi non si vaccina dà un brutto esempio. Basta con i Laureati terrapiattisti: c’ è un limite oltre il quale non si può (e non si deve) andare. I vaccini raccomandati non sono meno importanti di quelli obbligatori: il diverso regime giuridico non deriva da una graduazione d’importanza. La terapia alla pandemia è la vaccinazione, come la storia della medicina e la cronaca attuale dei Paesi più avanti di noi nell’immunizzazione confermano.

Ai miei “colleghi” che sono contrari alla vaccinazione e parlano tanto, ai convegni, dell’importanza della sicurezza delle cure voglio ricordare che la prevenzione dal rischio-contagio in Ospedale non è questione rimettibile alla libera scelta del singolo operatore, che invece è tenuto a garantire la sicurezza.

“Non c’è niente di più etico e costituzionale che – con un infinitesimo rischio personale di effetti avversi – contribuire alla salvezza di tutti”. (G. Bronzetti).

Concetta (un Medico)