Stanno imparando a coltivare, a mettere a dimora semi e piantine, ma anche a impastare la farina per realizzare focacce, pastieri, dolci. Ma soprattutto stanno imparando a conoscere le proprie capacità, i propri limiti, le nuove competenze. I ragazzi che partecipano al progetto “Passiata” si stanno immergendo in un percorso che unisce tradizione, innovazione e inclusione sociale, offrendo loro opportunità di crescita personale e professionale. I protagonisti di questa iniziativa, lanciata dall'ASP di Ragusa come capofila, sono dodici giovani con disabilità intellettiva, di età compresa tra i 16 e i 40 anni, che stanno già da tempo muovendo i primi passi in una serie di attività pratiche presso aziende partner e cooperative del territorio. Tra queste, la Cooperativa Terra Iblea, situata nella Tenuta Cillone, dove si stanno avvicinando al mondo dell’agricoltura e dell’apicoltura, e l’Azienda Agricola Cannella, dove approfondiscono i principi della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale Unesco. Presso l’Azienda Agricola Allibrio/Dimore del Valentino, invece, i ragazzi partecipano a laboratori di trasformazione agroalimentare, degustazioni e attività particolari come la coltivazione di piante grasse. Passiata è l’acronimo di “Percorsi di Agricoltura sociale, sostenibili, inclusivi, animal friendly, abbinati alle trasformazioni agroalimentari”.

Promosso dall’ASP di Ragusa, con il supporto del Dipartimento di Salute Mentale e del Dipartimento Veterinario, e finanziato nell’ambito del PSR Sicilia 2014-2020, il progetto sta creando un modello di welfare rurale inclusivo. L’iniziativa coinvolge una rete di enti, cooperative sociali e aziende agricole che collaborano per offrire ai giovani partecipanti un’esperienza completa e diversificata. Il progetto, coordinato dalla dottoressa Lucia Ingarao e fortemente voluto dalla direzione strategica dell’ASP, ha già ottenuto i primi importanti risultati frutto di visite e attività che proseguiranno ancora nei prossimi mesi. Le attività spaziano dall’apicoltura alle attività con gli animali, dalla coltivazione alla trasformazione agroalimentare, fino all’educazione ambientale e alimentare. Non un progetto agricolo, ma un’esperienza di vita, come spiegato più volte dai vertici dell’ASP che hanno sottolineato l’importanza di questo percorso nel valorizzare il capitale umano e culturale del territorio.

Tra le attività centrali del progetto ci sono i laboratori pratici e culinari, che stimolano non solo le capacità manuali, ma anche le competenze relazionali e la memoria procedurale. Nel laboratorio dedicato ad esempio ai “bocconcini di pane” i ragazzi hanno imparato a dosare gli ingredienti, impastare e preparare il pane, riflettendo anche sulle tradizioni culinarie locali. Un’altra esperienza significativa è stata la recente preparazione del dolce alle carote, mandorle e succo d’arancia. I partecipanti hanno dosato gli ingredienti, lavorando insieme fino alla cottura finale. Ogni laboratorio si è concluso con una merenda condivisa, un momento di convivialità che ha rafforzato l’autostima per gli obiettivi raggiunti e il senso di appartenenza al gruppo. Anche le attività legate alla coltivazione hanno visto i ragazzi dividersi in piccoli gruppi, alternandosi tra la preparazione dei vasetti, il trapianto delle piantine e la disposizione nelle vasche di coltivazione. Questi momenti hanno permesso loro di sviluppare capacità organizzative e manuali, sperimentando la turnazione e il lavoro di squadra. Il progetto Passiata conferma quanto il contatto con la natura, il recupero delle tradizioni rurali e la formazione pratica possano rappresentare una via efficace per favorire l’inclusione sociale e l’autonomia.