INDICATORI DI TEMPESTIVITÀ DEI PAGAMENTI

OBIETTIVO RAGGIUNTO ALL’ASP DI RAGUSA

Il “fascicolo di liquidazione” ha permesso la digitalizzazione del ciclo passivo

UN CONTRIBUTO PER L’ECONOMIA DEL TERRITORIO NONOSTANTE IL COVID-19”

 

Ragusa, 23 luglio 2020 -  Pubblicati nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito dell’Asp di Ragusa i dati aggiornati per il pagamento dei fornitori, così come previsto dalla normativa vigente in materia di pagamenti nelle pubbliche amministrazioni.

 «L’Azienda ragusana, registra, come sempre, – sottolinea il direttore del SEFP – Servizio Economico Finanziario Patrimoniale – dr. Massimo Cicero -,   con riferimento al secondo trimestre 2020, un risultato che pone, con grande orgoglio, l’Azienda fra le prime in Italia nel rispetto dei tempi di pagamento, a fronte di tempi pari a massimo sessanta giorni per l’effettuazione dei pagamenti.

 L’Asp di Ragusa, quindi, paga i propri fornitori, mediatamente, al 35° giorno.   Posso affermare che Il risultato è stato possibile, grazie all’acquisizione di un applicativo, denominato, “Fascicolo di Liquidazione” che ha permesso di digitalizzare tutto il processo del Ciclo Passivo, a totale vantaggio sia del rispetto dei tempi di pagamento, che a vantaggio della sicurezza dei processi e alla quasi totale scomparsa dell’utilizzo della carta.»

È con immenso piacere che l’Azienda rende noto all’utenza e ai fornitori, l’obiettivo raggiunto, specie in periodo di COVID 19, dando un contributo anche all’economia del territorio e risultando assai affidabile nei confronti del tessuto imprenditoriale.

L'indice di tempestività dei pagamenti è definito in termini di ritardo medio di pagamento dalla data di scadenza stabilita, di norma in sessanta giorni, salvo diversa pattuizione tra le parti.

L’obbligo per le PA di pubblicare tale indice è stato introdotto dal d. lgs. 33/2013, relativo al riordino della disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle PA, e poi modificato dal DL 66/2014.

 

Foto: Massimo Cicero.