Carmelo Iacono, già Direttore della Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’ASP di Ragusa, in occasione del congresso nazionale GOIM (Gruppo Oncologico dell’Italia Meridionale) che si è tenuto lo scorso giugno a Catania, è stato insignito del premio “maestro dell’Oncologia”. Laureatosi in Medicina e Chirurgia nel 1976, Iacono ha svolto la sua attività professionale di oncologo presso l’Azienda ragusana dal 1981 al 2015. E’ stato, inoltre, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), componente della Commissione oncologica regionale e Presidente di Oncoibla Onlus. Carmelo Iacono è stato anche Direttore Generale dell’ASP di Caltanissetta per il periodo 2015/2018.
Si è speso nel miglioramento dell’assistenza oncologica della provincia di Ragusa promuovendo numerosi progetti, come il “Progetto Icaro”, che grazie a una copiosa raccolta fondi ha consentito l’acquisto di un acceleratore lineare “G.E Saturno 40”, donato all’azienda ospedaliera di Ragusa con conseguente attivazione del reparto di Radioterapia; ma anche la ristrutturazione dei locali del Day hospital oncologico dell’ASP, il conferimento di borse di studio per medici, biologi, tecnici di radiologia, psicologi, personale di supporto all’accoglienza. Il progetto “Arte Donata”, invece, ha contribuito alla produzione di 180 opere d’arte da parte degli studenti della Scuola d’arte “Salvatore Fiume” di Comiso, del Gruppo di Scicli, del collettivo Baji di Comiso e del “Gruppo 12 Movimenti” di Acireale, che sono servite ad arredare i locali del dipartimento oncologico.
Da parte del Direttore generale dell’ASP di Ragusa, dott. Giuseppe Drago, giungono al dott. Carmelo Iacono “le più sincere congratulazioni per l’importante premio ricevuto. La sua capacità di fare rete e di accostare alla sanità pubblica importanti figure dell’imprenditoria, dell’arte e dell’associazionismo, ha rivelato, in aggiunta alle comprovate competenze cliniche, una naturale predisposizione per l’umanizzazione delle cure e l’accoglienza nei confronti di una categoria di pazienti estremamente fragili, come quelli oncologici. L’obiettivo – conclude Drago - è non disperdere la sua grande eredità, sia sotto il profilo sanitario che valoriale”.